Mostre Alatri (FR)
AUTORISCATTI mostri fotografici
- Alatri (FR)
Da Venerdi 7
a Domenica 16 Giugno 2013
www.irenecarlevale.com/?page_id=561
.............. Sintesi Descrizione .............opere fotografiche/ istallazioni / performance
.............. Descrizione Evento.............AutoRIscatti
Mostri fotografici
a cura di Irene Carlevale
opere fotografiche/ istallazioni in esposizione
Marta Aucone
Cristina Bianchini
Daniela Carlevale
Donatella Francati
Laura Peres
Viola Pantano
Ambra Pompei
Episodi liberamente sciolti da
La bestia dentro (in fase orale)
Perfomance snaturate di Irene Carlevale
Con la partecipazione passiva di
Inaugurazione 7 giugno ore 18 Cine Auditorium Alatri
Aperta fino al 16 giugno
Nell’autoRIscatto il sé scompare, resta solo il desiderio e la mistificazione di uno stato di ebbrezza che comparato all’universo che raccoglie è l’angolo stretto del dolore. L’arte, nell’autoscatto, è il pensiero che sta dentro il corpo, è il sacrificio di quel corpo che abbandonando l’identificazione con la carne si fa vittima sacrificale per lo sguardo carnefice dello spettatore.
È il dono estremo dell’anima che si raccoglie.
Nell’autoscatto l’identità scompare. In verità, dovrebbe essere sempre così.
Francesca Woodman: le sue fotografie sono pregne del suo sé, per questo è dovuta scomparire come corpo. Esiste sempre un rapporto di latenza tra l’opera e lartista, due cose non possono sussistere, due sé, due entità. Bisogna tirarsi indietro ontologicamente quando stiamo urlando personalmente.
Noi nella vita non siamo molto: dobbiamo saperlo, ricordarlo. È così che si recede un poco dalla smania di essere. L’arte è il luogo dove l’esaltazione di sé diviene dono di sé.
Coloro che reclamano l’arte pubblica hanno una strana idea dell’arte: probabilmente non tengono conto del fatto che quando un artista mette fuori le sue opere, in realtà, sta solo facendo il passo più lungo della gamba, ruzzolando ai piedi del suo egocentrismo. Sono gli altri che restano in piedi a guardarlo e a farsi una risata.
Vero, la partecipazione esiste, è empatica, non c’è un rapporto di violenza.
Democrazia nell’arte: ogni battello raggiunto nuotando. Affogando s’impara.
L’ebbrezza è il guadagno di una mente che ha già supplicato addio al suo mondo.
Le donne ricorrono all’autoscatto perche è sempre poco l’amore che ricevono. Questo è il grande paradosso del piccolo mondo antico. Non bisognerebbe mai lasciare una donna senza amore, potrebbe infilarsi le pantofole e girare nuda in una galleria pur di essere notata. È un bisogno fondamentale, che va soddisfatto in qualunque modo.
In qualunque modo non è però l’autoRIscatto: fonda la sua essenza nell’essere presenti, mentre sta accadendo qualcosa che non doveva accadere, mentre uno spaccato d’incertezza, violenza, estrema femminilità, o il suo opposto, sta facendo il suo corso nel corpo.
Ricorre spesso il gioco: la serietà delle donne è molte volte un mascheramento, il buon costume pseudo cattolico, il ladrocinio della personalità. Molte donne riderebbero di gioia.
L’autoRIscatto è un’estrema ricerca di spazio e d’esibizione. È il corpo che reclama la sua libertà. È il modo per uscire dalla prigione oscurantista del braccio destro del nazismo, ovvero la compagine scettica dell’altra faccia della luna.
L’oscurità è la bellezza antica.
Selvagge, selve, severe, semine.
Irene Carlevale
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